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Im​pianto Produzione Moduli

[art. 27, co. 2, lettera b) del D.lgs. 31/2010]

L’Impianto Produzione Moduli (IPM) è la struttura dedicata alla fabbricazione dei moduli, la seconda barriera all’interno della quale sono sistemati i rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività. Si tratta di contenitori speciali in calcestruzzo di forma parallelepipeda. La loro geometria è la più idonea ad accogliere le diverse tipologie di manufatti destinati al Deposito.

2-DN-seconda-barriera-modulo.jpg  Modulo (seconda barriera)

 L’IPM è un impiant​o di tipo convenzionale, in quanto non prevede la presenza di materiali radioattivi. È costituito da 4 navate, ciascuna con 2 linee di lavorazione parallele dei moduli con una capacità di produzione giornaliera di 8 moduli. 

Ognuna delle 4 navate è suddivisa in due settori: l’area di processo, dedicata alla lavorazione del corpo e del coperchio dei moduli, e l’area di maturazione, dove avviene l’indurimento del calcestruzzo. 

Nell’area di processo si effettuano le attività di montaggio dello stampo, getto della malta cementizia, maturazione a vapore, ribaltamento e rimozione dello stampo. Nello specifico, il montaggio dello stampo consiste nell’accoppiamento di un insieme di pannelli metallici opportunamente posizionati e fissati al fine di effettuare un unico getto di calcestruzzo per la produzione del corpo del modulo in posizione rovesciata (“bicchiere rovescio”) per evitare vuoti nel getto. 

Il calcestruzzo per la realizzazione del modulo viene prodotto all’interno di una stazione di betonaggio, che garantisce l’impasto omogeneo di calcestruzzo secondo una ricetta specifica per fabbricare 8 moduli al giorno. 

Effettuato il getto, si procede con la maturazione a vapore al fine di accelerare la cosiddetta “prima maturazione”. Ciò consente di sviluppare in tempi relativamente brevi le resistenze meccaniche sufficienti alla movimentazione del corpo e del coperchio del modulo senza che si verifichino danneggiamenti. 

Conclusa la prima maturazione, il modulo viene ribaltato tramite apposito macchinario di movimentazione e, rimossi i pannelli metallici, trasferito nell’area di maturazione finale. Qui rimane per 28 giorni per consentire l’indurimento del calcestruzzo in attesa del trasferimento all’ICM. Il processo si conclude con l’invio dei moduli all’Impianto di Confezionamento Moduli (ICM) per il riempimento e la successiva sistemazione definitiva nelle celle dell’ Unità Smaltimento Moduli (USM).

Nota generale in merito alla Classificazione dei rifiuti radioattivi

Nei documenti del Progetto Preliminare si utilizza la classificazione indicata nel Decreto Legislativo n. 31 del 15 febbraio 2010. Il Decreto, nel regolare la realizzazione del Parco Tecnologico e, in particolare, del Deposito Nazionale e delle strutture tecnologiche di supporto ad esso (Titolo III - Art. 25, comma 3), fa riferimento alla classificazione dei rifiuti radioattivi allora vigente (ex Guida Tecnica n. 26 ENEA-DISP) e, al Titolo I – Art. 2, punto i), articola che “Deposito Nazionale è il deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività … e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato…”. Successivamente, con Decreto Ministeriale 7 agosto 2015 “Classificazione dei rifiuti radioattivi, ai sensi dell’Art. 5 del Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 45” la classificazione nazionale dei rifiuti radioattivi è stata modificata, adeguandola agli standard europei. Pertanto, allo stato attuale, riguardo al Deposito Nazionale di fattispecie, leggasi “smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività (VLLW-Very Low Level Waste e LLW-Low Level Waste) e stoccaggio-immagazzinamento a titolo provvisorio di lunga durata dei rifiuti radioattivi a media e alta attività (ILW-Intermediate Level Waste e HLW-High Level Waste).

 
Documentazione descrittiva generale   
Relazioni tecniche di progetto   
Disegni e schemi di progetto   
    
 
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