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Impianto Confezionamento Moduli

[art. 27, co. 2, lettera b) del D.lgs. 31/2010]


L’Impianto Confezionamento Moduli (ICM) è la struttura in cui i manufatti dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività vengono inseriti in speciali contenitori in calcestruzzo, i moduli, prima della loro sistemazione definitiva nell’Unità Smaltimento Moduli (USM). L’ICM è in grado di confezionare 8 moduli al giorno

In questo impianto non è prevista alcuna attività di trattamento dei rifiuti in quanto i manufatti arrivano dai siti di produzione già pronti per essere confezionati all’interno del modulo.
Prima di inserire i manufatti nei moduli si effettuano i necessari controlli per verificare la loro conformità ai Criteri di Accettabilità al Deposito Nazionale. Le verifiche sono di tre tipi: controlli amministrativi (identificazione dei manufatti, verifica dei dati di accompagnamento richiesti), controlli visivi (condizioni esterne e integrità dei manufatti) e misure dirette. 

Una volta superate le verifiche, i manufatti vengono scaricati e trasferiti temporaneamente in apposite aree (buffer) fino al loro caricamento nei moduli.

Dopo aver inserito i manufatti nei moduli si pr​ocede al grouting, ossia all’immobilizzazione con malta cementizia (grout) e alla loro sistemazione nell’area di maturazione. I moduli vengono poi chiusi e sigillati con malta cementizia e trasferiti nell’area dedicata alla maturazione della sigillatura. Le malte di grouting e di sigillatura vengono prodotte con miscela e procedura qualificate in un impianto di betonaggio adiacente l’ICM. 

Ciascun modulo è quindi pronto per essere trasferito nell’Unità Smaltimento Moduli (USM) per la sua sistemazione definitiva. Ciascun modulo viene registrato, definendone contenuto e posizione in cella.

Nota generale in merito alla Classificazione dei rifiuti radioattivi

Nei documenti del Progetto Preliminare si utilizza la classificazione indicata nel Decreto Legislativo n. 31 del 15 febbraio 2010. Il Decreto, nel regolare la realizzazione del Parco Tecnologico e, in particolare, del Deposito Nazionale e delle strutture tecnologiche di supporto ad esso (Titolo III - Art. 25, comma 3), fa riferimento alla classificazione dei rifiuti radioattivi allora vigente (ex Guida Tecnica n. 26 ENEA-DISP) e, al Titolo I – Art. 2, punto i), articola che “Deposito Nazionale è il deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività … e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato…”. Successivamente, con Decreto Ministeriale 7 agosto 2015 “Classificazione dei rifiuti radioattivi, ai sensi dell’Art. 5 del Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 45” la classificazione nazionale dei rifiuti radioattivi è stata modificata, adeguandola agli standard europei. Pertanto, allo stato attuale, riguardo al Deposito Nazionale di fattispecie, leggasi “smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività (VLLW-Very Low Level Waste e LLW-Low Level Waste) e stoccaggio-immagazzinamento a titolo provvisorio di lunga durata dei rifiuti radioattivi a media e alta attività (ILW-Intermediate Level Waste e HLW-High Level Waste).


Documentazione descrittiva generale  
 


Relazioni tecniche di progetto    
 Disegni e schemi di progetto    
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