Accettabilità dei rifiuti

Procedura per la quale manufatti di rifiuti radioattivi possono essere conferiti a un deposito per lo stoccaggio o per lo smaltimento. Il conferimento è attuato verificando la conformità dei manufatti con i criteri di accettazione, che garantiscono la stabilità e la non pericolosità, per l’uomo e per l’ambiente, dei manufatti.

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Alfa [particella /radiazione /raggi]

È la meno penetrante delle radiazioni ionizzanti emesse da elementi radioattivi. Si compone di due neutroni e due protoni (che costituiscono un nucleo di elio). È sufficiente un sottile foglio di carta per arrestarla, e pertanto non è pericolosa per esposizione esterna al corpo umano, ma lo diventa se introdotta al suo interno.

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Aree idonee

Aree ritenute idonee alla realizzazione di un deposito per rifiuti radioattivi. Sono individuate a seguito dell’esecuzione di indagini di dettaglio fatte direttamente su “aree potenzialmente idonee”, che confermano caratteristiche territoriali, preliminarmente valutate, di elevate prestazioni ai fini della sicurezza dell’uomo e dell’ambiente. 

Aree potenzialmente idonee

Aree ritenute potenzialmente idonee alla realizzazione di un deposito di smaltimento di rifiuti radioattivi. Sono individuate a seguito di indagini territoriali preliminari che mettono in evidenza caratteristiche di elevate prestazioni ai fini della sicurezza dell’uomo e dell’ambiente.

Atomo

È il “mattone” fondamentale della materia. Consiste in un nucleo centrale e in elettroni che vi orbitano intorno. Il nucleo è costituito da protoni e neutroni, che nel loro insieme definiscono il peso atomico. I protoni sono elettricamente positivi e gli elettroni negativi, mentre i neutroni sono neutri. Il numero dei protoni è, in genere, uguale a quello degli elettroni, cosicché l’atomo risulti elettricamente neutro.

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Attivazione

Processo che induce radioattività in materiali sottoposti a un flusso di neutroni. L’attivazione è causata dalla cattura di neutroni da parte dei nuclei degli atomi colpiti. Gli atomi, con un neutrone in più, diventano più pesanti e passano a uno stato eccitato. Il nucleo radioattivo cosi generato può decadere con tempi di dimezzamento che vanno da frazioni di secondo fino a molti anni, emettendo particelle di diversa natura.

 

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Attività radioattiva

È il tasso di decadimento radioattivo, cioè il numero di trasformazioni nucleari spontanee di un elemento radioattivo nell'unità di tempo; si misura in Becquerel.

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Attività specifica

Attività di un isotopo radioattivo per unità di massa o di volume del materiale nel quale il radionuclide è distribuito.

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Autorizzazione unica

Autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del Deposito Nazionale. Viene ottenuta dall’operatore del deposito al termine del processo di localizzazione, a seguito della presentazione, agli organismi competenti, di adeguata istanza corredata dal progetto del deposito, dall’analisi di sicurezza e da tutti documenti ad essi allegati. 

Beta [particella /radiazione /raggi ]

Un elettrone o un positrone emessi da un nucleo atomico nel corso di un decadimento radioattivo. Le particelle beta sono più penetranti delle particelle alfa, ma meno dei raggi gamma o dei raggi X. Vengono frenate da pochi metri di aria e possono essere pericolose sia per esposizioni esterne che interne al corpo umano.

 

Brown field

È quella fase intermedia in cui tutte le strutture dell’impianto sono demolite e tutti i rifiuti radioattivi sono condizionati e stoccati nei depositi temporanei, pronti per essere trasferiti al Deposito Nazionale.

Calcestruzzo speciale

È il calcestruzzo con elevate caratteristiche di resistenza e durabilità con il quale verranno realizzati i moduli e le celle del Deposito Nazionale. Queste caratteristiche, verificate attraverso opportune attività svolte in laboratori specializzati, assicurano l’efficienza delle barriere del Deposito Nazionale per gli oltre 300 anni della sua vita operativa, compresa la fase di controllo istituzionale.

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Caratterizzazione dei rifiuti

L’insieme delle attività volte a definire la natura merceologica e le caratteristiche chimico-fisiche-radiologiche di un rifiuto radioattivo. Essa può essere realizzata in più fasi e permette di definire la classe radiologica dei rifiuti, al fine di individuare il tipo di sistemazione definitiva più adeguato, e permette anche di individuare i più adeguati trattamenti da effettuare sul rifiuto per predisporlo allo stoccaggio.

 

Caratterizzazione del sito

Insieme delle indagini di dettaglio, superficiali e sub-superficiali, che vengono eseguite su un’area potenzialmente idonea, al fine di ottenere i dati necessari a verificare l’idoneità finale dell’area.

Cask

Contenitore metallico schermante ad alta resistenza, utilizzato per il trasporto e/o lo stoccaggio degli elementi di combustibile nucleare irraggiato o dei residui del riprocessamento del combustibile stesso.

Cementazione

Processo con il quale i rifiuti radioattivi vengono inglobati in una matrice di cemento. È utilizzato sia per l'immobilizzazione che per il condizionamento di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività. Nel secondo caso la malta di cemento deve essere opportunamente qualificata con prove di laboratorio che ne accertino la capacità di rendere il manufatto che ne deriva chimicamente e fisicamente stabile. Può essere utilizzato anche come processo di condizionamento dei rifiuti ad alta attività, in alternativa al processo di vetrificazione.

 

Chiusura

Fase temporale di un deposito di rifiuti radioattivi che inizia alla fine della sua fase di esercizio, ossia quando tutte le celle di deposito sono state completamente riempite, chiuse e sigillate. La durata di questa fase è variabile a seconda della tipologia dei rifiuti ospitati dal deposito. 

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Ciclo del combustibile

Insieme di tutte le fasi temporali e di lavorazione che subisce il combustibile nucleare, utilizzato per la generazione di energia nucleare. Esso include tutte le fasi industriali connesse con la gestione del combustibile: l’estrazione da miniera e la raffinazione dei materiali, l’arricchimento, la fabbricazione degli elementi del combustibile, la loro utilizzazione nelle centrali o negli impianti di ricerca, lo stoccaggio del combustibile nucleare dopo l’uso, il suo eventuale riprocessamento e la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi derivati dal riprocessamento o degli elementi esauriti tal quali.

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Classificazione dei rifiuti radioattivi

Esistono diverse tipologie di rifiuti radioattivi, alle quali corrispondono diverse modalità di gestione, a seconda della concentrazione di radionuclidi e del tempo in cui la radioattività decade. La distinzione fra rifiuti a molto bassa, bassa, media e alta attività è indicata nel decreto legislativo 31/2010. 

Tuttavia, dal 2015 in Italia i rifiuti radioattivi sono classificati dal Decreto Ministeriale del 7 agosto che ha definito, in linea con i più recenti standard IAEA (International Atomic Energy Agency), la nuova classificazione dei rifiuti radioattivi nazionali. Sono così oggi suddivisi in base al contenuto di radioattività in 5 categorie: a vita media molto breve; attività molto bassa; bassa attività; media e alta attività.​

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Combustibile nucleare

È il materiale, fissile e fertile, che viene adoperato per realizzare le barre di combustibile da utilizzare in un reattore nucleare. Tipicamente il materiale è costituito da pasticche cilindriche di 1 cm circa di altezza e di diametro, di ossido di uranio arricchito in uranio 235 o isotopi di plutonio. Le pasticche sono raccolte in cilindri metallici (Rods) raccolti poi in fasci che costituiscono l’elemento o barra di combustibile.

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Condizionamento

Complesso delle operazioni che consente la conversione dei rifiuti radioattivi in una forma solida (tramite, ad esempio, cementazione o vetrificazione) e il loro inserimento in contenitori speciali. I manufatti ottenuti a seguito di questo processo presentano caratteristiche di stabilità chimica e fisica che li rendono adatti alla movimentazione, al trasporto, allo stoccaggio temporaneo e alla sistemazione definitiva.

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Confezionamento

Assemblaggio di componenti necessari a racchiudere completamente i rifiuti radioattivi ai fini della movimentazione, del trasporto, dello stoccaggio e della sistemazione definitiva. Può essere eseguito con uno o più contenitori e con schermi per proteggere dalle radiazioni, evitare danni causati al contenitore da eventuali urti, isolare dal calore prodotto dai rifiuti.

Consultazione pubblica

La procedura di consultazione pubblica viene avviata a seguito del nulla osta dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente alla pubblicazione della proposta di CNAPI, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee. Sogin pubblica la proposta di CNAPI, insieme al Progetto Preliminare del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico e a tutta la documentazione di supporto. Da questo momento prende il via la fase di consultazione pubblica che prevede la possibilità per tutti i soggetti portatori di interessi qualificati, di formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima, trasmettendole a Sogin attraverso appositi canali telematici. 

Entro 120 giorni dalla pubblicazione, Sogin promuove il Seminario Nazionale al quale sono invitati a partecipare i portatori di interesse qualificati indicati dal Decreto (art. 27, comma 4), per approfondire tutti gli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale e Parco Tecnologico, alla rispondenza delle aree individuate ai requisiti della Guida Tecnica n. 29 emessa dall’ente di controllo ISPRA (oggi ISIN). Saranno inoltre approfonditi gli aspetti connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente e i possibili benefici economici e di sviluppo territoriali connessi alla realizzazione dell’opera.

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Contaminazione radioattiva

Presenza di sostanze radioattive su una superficie o all’interno di solidi, liquidi o gas, che rappresenta un potenziale rischio radiologico per le persone e l’ambiente.

 

Controllo Istituzionale

Controllo, da parte di un’autorità o di un’istituzione, designate dalle leggi di un Paese, di un sito su cui è presente un deposito di rifiuti radioattivi. Esso ha lo scopo di garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi dall’ambiente esterno fintanto che persista la loro pericolosità. Questo controllo può essere attivo (monitoraggio, sorveglianza, manutenzione) o passivo (restrizioni all’utilizzo del territorio) ed ha la durata, per i depositi di tipo superficiale, di qualche centinaio di anni.

Criteri di accettabilità dei rifiuti (Waste Acceptance Criteria)

L’insieme di criteri qualitativi/quantitativi, tecnico/gestionali che hanno lo scopo di indirizzare la gestione dei rifiuti radioattivi ai fini della produzione di manufatti stabili che possano cosi essere accettati da un deposito di stoccaggio temporaneo o di sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi. Vengono sviluppati dall’Autorità di Controllo o dall’operatore del deposito, e approvati dall’Autorità di Controllo e possono riguardare tutte le proprietà chimiche, fisiche, geometriche e radiologiche dei rifiuti che hanno un ruolo nella sicurezza di lungo periodo del deposito.

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Decadimento radioattivo

La trasformazione di un nuclide radioattivo in un altro nuclide per emissione spontanea di particella alfa, beta o gamma. Il prodotto finale di tale processo è un nucleo più stabile. Ogni processo di decadimento ha un tempo di dimezzamento noto, caratteristico per ogni specifico nuclide radioattivo.

 

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Decontaminazione

Rimozione parziale o totale della radioattività presente sulla superficie di un corpo, attraverso processi di tipo chimico, elettrochimico, termico o meccanico.

Gamma [particella /radiazione /raggi]

Radiazioni elettromagnetiche generate dal nucleo di un elemento radioattivo, solitamente dopo un decadimento alfa o beta. Sono estremamente penetranti, ma possono essere efficacemente schermate dal piombo o, con spessori maggiori, da altri materiali come calcestruzzo e acqua.

 

Green field

Stato conseguito da un sito su cui insiste un impianto nucleare a seguito del completamento del decommissioning. Lo smantellamento dell’impianto, di tutti gli edifici e dei depositi temporanei dei rifiuti radioattivi. A seguito del conferimento di tutti i rifiuti radioattivi a un deposito centralizzato, il sito viene liberato da qualsiasi vincolo radiologico e restituito alla comunità locale per altri usi.

 

Idoneità finale dell’area

Idoneità definitiva di un’area alla realizzazione di un deposito per rifiuti radioattivi, stabilita in seguito alle Analisi di Sicurezza di lungo periodo (Safety Assessment) eseguite sulla base dei dati di dettaglio scaturiti dalla caratterizzazione del sito.

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Localizzazione

Processo di selezione di un sito idoneo alla realizzazione di un deposito per rifiuti radioattivi. Il processo si articola nelle seguenti fasi: ricerca sulle aree, selezione del sito, caratterizzazione del sito ed eventuale conferma del sito stesso. La procedura permette di escludere tutte le porzioni di territorio che presentano, sulla base delle loro caratteristiche territoriali di interesse specifico (criteri), dei valori non soddisfacenti rispetto a uno standard opportunamente predefinito, e che comprendono valutazioni di tipo socio-ambientale.

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Lungo termine

Periodo temporale superiore alla vita di esercizio di un deposito per rifiuti radioattivi. Il periodo di esercizio è in genere dell’ordine di qualche decina di anni. Il ‘lungo termine’ ha dunque un’estensione temporale che varia da alcune decine a molte migliaia di anni. Per questi periodi temporali più lunghi è necessaria l’Analisi di Sicurezza (Safety Assessment), che nel caso di un deposito definitivo di superficie si estende ben oltre il periodo di controllo istituzionale (300 anni).

Manifestazioni di interesse

Le adesioni volontarie e di carattere non vincolante, da parte di enti locali, ad approfondire l’idoneità del proprio territorio a ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. Sono previste dal d. lgs 31/2010 e ss.mm.ii.

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Matrice qualificata

Matrice utilizzata per il condizionamento dei rifiuti radioattivi. La composizione ottimale della matrice è derivata da prove di laboratorio, secondo protocolli ben definiti, e presenta specifiche proprietà di compatibilità con il rifiuto e di resistenza a diversi processi degenerativi.

  

Migrazione

Trasporto di radionuclidi attraverso vari mezzi (ad esempio i materiali della barriera, la geosfera o il suolo), di solito determinato da un flusso liquido (acqua piovana, falda sotterranea) che li veicola.

Nuclide

Qualsiasi specie atomica che esista per una durata di tempo misurabile. Un nuclide può distinguersi per massa atomica, numero atomico e stato energetico. I vari nuclidi di un dato elemento chimico con uguali numeri di protoni (numero atomico), ma diverso numero di neutroni, sono detti isotopi di quell’elemento.

Operatore

Entità designata dallo Stato per la gestione di un deposito di rifiuti radioattivi. Esso è di norma responsabile delle attività di selezione del sito, della verifica di idoneità finale alla realizzazione del deposito, della progettazione, costruzione ed esercizio dello stesso, della sorveglianza e monitoraggio previsti durante il periodo di controllo istituzionale.

Performance Assessment

Procedura per la modellazione concettuale di un sistema di deposito di rifiuti radioattivi e degli scenari evolutivi che lo caratterizzano. Essa permette di effettuare la valutazione numerica (Safety Assessment) dei vari processi connessi con gli scenari, al fine di valutarne i rischi associati.

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Plutonio

Elemento chimico prodotto nei reattori nucleari a seguito della cattura di neutroni da parte degli atomi di uranio (fertilizzazione). Esso può essere utilizzato per la realizzazione di ordigni nucleari oppure, come combustibile nucleare, nei reattori delle centrali ai fini della produzione di elettricità.

Progetto Preliminare

L’insieme dei documenti tecnici di progetto del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico e dei documenti accessori che, come previsto dal decreto legislativo 31/2010, sono oggetto di consultazione pubblica.

Qualifica del sito

L’idoneità definitiva alla realizzazione del Deposito Nazionale è stabilita solo in seguito alle analisi di sicurezza di lungo periodo (Safety Assessment), eseguite sulla base dei dati di dettaglio che scaturiscono dalla caratterizzazione del sito.

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Radioattività ambientale

La presenza nel suolo, nell’acqua e nell’aria di sostanze radioattive di origine naturale (per esempio il radon) o di origine artificiale, quali quelle derivanti dai test nucleari effettuati negli anni '50 e '60 (fallout nucleare). La radioattività ambientale può variare significativamente da un luogo a un altro, a seconda della conformazione geologica del territorio, dell’altitudine e della distribuzione del fallout sul territorio.

 

 

Radioattività artificiale

È la radioattività che si genera a seguito di attività umane: produzione di energia nucleare, apparecchiature mediche per diagnosi e cure, apparecchiature industriali, attività di ricerca, cui vanno aggiunte le attivitàlegate alla produzione di materiale bellico.

Radioattività naturale

È la radioattività che viene generata da fonti naturali di radiazioni. Ne sono esempio le radiazioni cosmiche che giungono sulla terra attraverso gli spessori dell’atmosfera. Altri elementi radioattivi sono presenti nelle formazioni geologiche, nel suolo, nell’aria e nel corpo umano. Esempi sono l’uranio presente in molte formazioni geologiche, il radon, elemento gassoso derivato da una famiglia radioattiva dell’uranio e presente in molti ambienti domestici, il potassio presente nel corpo umano. La radioattività naturale varia nei diversi luoghi, in funzione delle caratteristiche geologiche e dell’altitudine.

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Radionuclide

Nuclide instabile (radioattivo) di un elemento che, emettendo radiazioni, decade spontaneamente trasformandosi in un altro elemento, a sua volta stabile o ancora radioattivo.

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Radioprotezione

Disciplina che studia gli effetti delle radiazioni sull'uomo e sull'ecosistema e i metodi per prevenirne i danni. A livello internazionale gli aspetti tecnici e normativi sono contemplati da organismi come ad esempio l’ICRP (International Commission on Radiological Protection), dalla IAEA (International Atomic Energy Agency) e in ambito nazionale dal decreto legislativo 230/95 e successive modifiche e integrazioni.

Reattore nucleare

Dispositivo in cui possono essere iniziate, mantenute e controllate delle reazioni a catena di fissione. I suoi componenti essenziali sono il combustibile nucleare, il moderatore, gli schermi, le barre di regolazione e il refrigerante.

 

Ricerca sulle aree (area survey)

Una delle fasi della localizzazione di un deposito di rifiuti, durante la quale una vasta porzione del territorio viene esaminata per eliminare le aree non idonee e per identificare le aree che invece che potrebbero essere idonee ad ospitarlo.

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Rifiuti a media e alta attività

Si tratta di rifiuti che perdono la radioattività in migliaia o centinaia di migliaia di anni e che per essere sistemati definitivamente richiedono la disponibilità di un deposito geologico. 

Questi rifiuti saranno temporaneamente stoccati nel Deposito Nazionale, in attesa della disponibilità della disponibilità di un deposito geologico.

 

Rifiuti a molto bassa e bassa attività

Si tratta di rifiuti che nell’arco di 300 anni raggiungono un livello di radioattività tale da non generare impatti per la salute e l’ambiente. Tali rifiuti saranno definitivamente smaltiti nel Deposito Nazionale.

 

Rifiuti a vita molto breve

Sono i rifiuti che non andranno nel Deposito Nazionale. Vengono stoccati per un tempo limitato (mesi o pochi anni) nelle strutture che li producono per poi essere smaltiti come rifiuti convenzionali (e non più rifiuti radioattivi) in quanto non rappresentano più un rischio per l’uomo e per l’ambiente.

 

Rifiuti confezionati

Rifiuti predisposti in opportuni contenitori, previo eventuale condizionamento ed eventuale uso di materiali di assorbimento e rivestimento, al fine di essere posti nelle condizioni idonee alla loro movimentazione, trasporto, stoccaggio e/o smaltimento.

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Rifiuti convenzionali

Rifiuti, di forma liquida, solida o gassosa, che possono essere conferiti per lo smaltimento in discariche autorizzate, in quanto non presentano caratteristiche particolari dal punto di vista della tutela della salute e dell’ambiente. Per quanto concerne la radioattività, in Italia i limiti di legge per considerare un rifiuto non radioattivo, definiti dal decreto legislativo 230/1995, sono di 1 Bq/g e 75 giorni di vita media.


Rifiuti radioattivi

Materiali, di cui non si prevede alcun riutilizzo, contenenti radionuclidi in concentrazione superiore ai livelli di rilascio come rifiuti convenzionali.

Riprocessamento del combustibile

Attività di ritrattamento del combustibile irraggiato, che viene eseguita tramite processi chimici che hanno lo scopo di recuperare il materiale fissile o fertile (in particolare Plutonio e Uranio 235) separandolo da tutti i prodotti di fissione presenti nel combustibile irraggiato, al fine di riutilizzarlo per la produzione di nuovo combustibile.

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Safety Assessment

Procedura di calcolo e analisi che permette di valutare la prestazione, in termini di sicurezza, di un determinato sistema di deposito. Essa è basata sulla modellazione matematica di scenari, eventi, caratteristiche e processi che possono caratterizzare il sistema, già concettualizzati con il Performance Assessment.

Seminario Nazionale

Fase di consultazione pubblica e di discussione prevista dal decreto legislativo 31/2010, che Sogin promuove con i portatori d’interesse, per approfondire gli aspetti tecnici del Progetto Preliminare, la rispondenza delle aree potenzialmente idonee individuate nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ai requisiti della IAEA (International Atomic Energy Agency) e dell'ente di controllo ISIN e agli aspetti connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente. Nel Seminario saranno inoltre illustrati i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.

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Separazione

Processo di pre-trattamento dei rifiuti, che ha lo scopo di separare materiali con diverse caratteristiche merceologiche, radiologiche, chimiche, al fine di facilitare la loro gestione e in particolare gli eventuali successivi processi di trattamento e condizionamento.

Servizio Integrato

Servizio Nazionale di gestione di tutti i rifiuti radioattivi medico-ospedalieri, industriali e di ricerca che non potrebbero essere gestiti direttamente dai singoli produttori. È svolto tramite l’attività di diversi Operatori Nazionali. I principali sono: Protex, Campoverde e Nucleco. Essi provvedono alla raccolta, al trasporto, allo stoccaggio temporaneo, e, nel caso della sola Nucleco, al trattamento e condizionamento ai fini del conferimento al Deposito Nazionale.

Sicurezza convenzionale

Complesso delle norme, delle tecniche e delle procedure da adottare per garantire la tutela della salute dei lavoratori nei confronti dei rischi connessi con lo svolgimento delle attività non nucleari (convenzionali) all'interno di un impianto nucleare.

Sicurezza nucleare

Complesso delle norme, delle tecniche e delle procedure da adottare per garantire gli obiettivi di sicurezza radiologica, rispetto ai rischi radiologici connessi con l’esercizio di un impianto nucleare.

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Sicurezza radiologica

Complesso delle norme, delle tecniche e delle procedure da adottare per garantire la protezione degli operatori, della popolazione e dell’ambiente dagli effetti delle radiazioni.

Sistema di deposito

Rappresenta l’ambiente di deposito che caratterizza la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi. È inteso come l’insieme delle strutture di deposito (ingegneristiche e non) che contengono i rifiuti e della geologia che limita il trasporto, in ambiente, dei radionuclidi eventualmente rilasciati dal deposito.

  

Sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi

Indica la collocazione dei rifiuti radioattivi in un impianto appositamente progettato, approvato e realizzato (di superficie o geologico). Essa rappresenta la fase finale della gestione dei rifiuti radioattivi, perché garantisce il loro isolamento dalla biosfera per tutto il periodo necessario al progressivo decadimento della radioattività, fino a che questa raggiunga livelli trascurabili per la salute e l’ambiente.

 

Sito potenziale

Sito individuato in via definitiva per la realizzazione di un deposito per rifiuti radioattivi. Questa individuazione avviene in seguito alle indagini di dettaglio che ne hanno convalidato la sua idoneità finale. L’estensione del sito è delimitata ed è sotto il controllo diretto dell’Operatore. ​​

Sito selezionato

Sito individuato in via definitiva per la realizzazione di un deposito per rifiuti radioattivie. Questa individuazione avviene in seguito alle indagini di dettaglio che ne hanno convalidato la sua idoneità finale. L’estensione del sito è delimitata ed è sotto il controllo diretto dell’Operatore.

Solidificazione

Immobilizzazione di fluidi radioattivi attraverso la loro conversione in forma solida. L’intento è quello di ridurre il rischio di dispersione dei fluidi, mediante la produzione di un materiale fisicamente stabile, più facile da gestire. I metodi di solidificazione più comunemente usati sono la cementazione e la vetrificazione. La differenza tra condizionamento e solidificazione è che il primo processo è attuato con una matrice qualificata.

 

Sorgente sigillata

Sorgente formata da sostanze radioattive incorporate in materie solide e di fatto inattive, o sigillate in un involucro inattivo che presenti una resistenza sufficiente per evitare, in condizioni normali di impiego, dispersione di materie radioattive superiore ai valori stabiliti dalle norme. 

Un esempio è costituito dalle pastiglie di Cobalto (Co-60) usate per la radioterapia.

  

Stakeholder

Soggetti, singoli o organizzati, che hanno un legittimo interesse nel processo di localizzazione e realizzazione del Deposito Nazionale e che, come previsto dal Decreto Legislativo 31/2010, sono oggetto di informazione e coinvolgimento strutturati da parte dell’Operatore

 

Stoccaggio temporaneo

Sistemazione temporanea dei rifiuti radioattivi in depositi idonei, da cui dovranno essere poi recuperati per le successive fasi di gestione. Lo stoccaggio temporaneo può riguardare il rifiuto tal quale, privo di trattamento e condizionamento, o il manufatto da conferire successivamente alla sistemazione definitiva, lo smaltimento. Le caratteristiche del deposito di stoccaggio e le modalità di disposizione dei rifiuti devono essere tali da garantire la gestione in sicurezza degli stessi e ridurre al minimo tutti i rischi connessi con l’attività di immagazzinamento.

Stoccaggio temporaneo di lunga durata

Strategia nazionale di gestione nel medio periodo del combustibile irraggiato e di altri rifiuti ad alta attività, in attesa della disponibilità di un deposito geologico. In Italia tale funzione sarà assolta dal CSA (Complesso Stoccaggio Alta attività) all'interno del Deposito Nazionale.

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Tempo di dimezzamento (o emivita)

Tempo necessario affinché un certo numero iniziale (N0) dei nuclei di un determinato isotopo radioattivo si riduca della metà, a seguito della trasformazione dell’altra metà in un altro elemento. Esso è una misura della stabilità di un isotopo: più breve è l'emivita, meno stabile è il nuclide.

 

Transuranici

Elementi che nel sistema periodico vengono dopo l’Uranio, avendo un numero atomico maggiore di 92. Non sono presenti in natura se non in tracce minime, sono stati prodotti artificialmente, a seguito di reazioni nucleari di assorbimento neutronico e successivo decadimento beta. Esempi: Plutonio e Americio.

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Trasmutazione

Trasformazione di un elemento in un altro attraverso una reazione nucleare. 

 

Trattamento

Complesso di operazioni che, mediante l’applicazione di processi fisici e/o chimici, possono modificare la forma fisica e la composizione chimica del rifiuto radioattivo con l’obiettivo principale di ottenere una riduzione del volume, ridurre il carico radiologico e preparare il rifiuto alla successiva fase di condizionamento.

 

Uranio

Elemento pesante in natura (numero atomico 92), e debolmente radioattivo. I principali isotopi dell’uranio sono l’U-238 (99,3 % in natura) e l’U-235 (0,7 % in natura). L'isotopo U-235 è fissile, l’isotopo U238 è fertile.

Vetrificazione

Processo termico con il quale si incorpora un materiale in una matrice vetrosa, che presenta un’elevata stabilità chimica. Per garantire la necessaria resistenza meccanica si usano particolari contenitori metallici all’interno dei quali i rifiuti (matrice vetrosa più rifiuto radioattivo), inizialmente allo stato liquido, si solidificano raffreddandosi. La vetrificazione è una tecnica utilizzata per rifiuti radioattivi ad alta attività derivanti dal riprocessamento del combustibile esaurito, ma può essere applicata anche ai rifiuti solidi.

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Zona classificata

Area di lavoro sottoposta a regolamentazione, per motivi di protezione, contro le radiazioni ionizzanti. 

Le zone classificate possono essere: zone controllate o zone sorvegliate. La zona controllata è ogni area in cui, sulla base degli accertamenti e delle valutazioni compiuti da un esperto qualificato, sussiste per i lavoratori la possibilità di ricevere una dose annua superiore a 6 mSv. 

La zona sorvegliata è ogni area di lavoro in cui, sulla base degli accertamenti e delle valutazioni compiuti da un esperto qualificato, sussiste per i lavoratori la possibilità di ricevere una dose superiore a 1 mSv, ma inferiore a 6 mSv.