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Complesso Stoccaggio Alta attività

[art. 27, co. 2, lettera b) del D.lgs. 31/2010] 

Il Complesso Stoccaggio Alta attività (CSA) è la struttura all’interno del Deposito Nazionale dove vengono sistemati i rifiuti a media e alta attività, in attesa della disponibilità di un deposito geologico per la loro sistemazione definitiva.
 
I rifiuti a media e alta attività sono circa 17.000 metri cubi provenienti dallo smantellamento di installazioni nucleari italiane e da attività medicali, industriali e di ricerca. Una minima parte di questi, circa 400 metri cubi, è costituita dal combustibile non riprocessabile e dai residui vetrosi del riprocessamento all’estero del combustibile irraggiato (rifiuti ad alta attività). 

I rifiuti sono sistemati e condizionati in contenitori di diverse tipologie. L’insieme di contenitore e rifiuto condizionato costituisce quello che si definisce manufatto, la cui vita utile è adeguata a garantire le condizioni di sicurezza per l’intero periodo di stoccaggio nel CSA. 

Per il condizionamento dei rifiuti solidi con maggior contenuto radioattivo vengono utilizzati contenitori speciali, prismatici e cilindrici, detti “ad alta integrità”, che assicurano caratteristiche di elevate resistenza e tenuta.
 
I rifiuti liquidi, e altre tipologie di rifiuti con simili caratteristiche, che sono condizionati attraverso processi di solidificazione, arrivano al CSA in contenitori cilindrici. Esempi di processi di solidificazione sono quelli previsti negli impianti CEMEX (Cementazione EUrex) e ICPF (Impianto per il Condizionamento del Prodotto Finito), rispettivamente nell’ambito del programma di decommissioning dei siti nucleari di Saluggia e di Rotondella.
Il combustibile non riprocessabile e i residui da riprocessamento sono sistemati invece in cask, specific contenitori qualificati al trasporto e allo stoccaggio, capaci di resistere a sollecitazioni estreme sia meccaniche che termiche (urto e incendio).
 
Il CSA si sviluppa su 4 edifici simili e fisicamente separati, ognuno organizzato in navate di stoccaggio, collegate tra loro da un corridoio di accesso per l’ingresso dei manufatti.
Ogni navata è dotata di sistemi differenti in relazione ai manufatti che ospita.

In base alle attività, gli edifici del CSA sono organizzati in tre zone principali:
 
  • Area di transito, ricezione e scarico dei manufatti dal mezzo di trasporto (corridoio di transito);
  • Area di stoccaggio dei manufatti organizzata in navate;
  • Area servizi.
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 Pianta di un edificio CSA
Il riempimento delle navate, che avviene secondo uno specifico piano di caricamento, consente di sistemare le diverse tipologie di manufatto al loro interno.
Opportuni sistemi consentono l’ispezione, remotizzata e non, dei manufatti, in modo da monitorare le corrette funzionalità ed effettuare le eventuali manutenzioni in aree idonee (zone schermate e celle calde attrezzate).
Le strutture, gli impianti e i componenti del CSA sono progettati per resistere a una serie di incidenti, naturali e antropici, come ad esempio sismi, condizioni climatiche estreme, impatto aereo, incendi, esplosioni.

Nota generale in merito alla Classificazione dei rifiuti radioattivi​​

Nei documenti del Progetto Preliminare si utilizza la classificazione indicata nel Decreto Legislativo n. 31 del 15 febbraio 2010. Il Decreto, nel regolare la realizzazione del Parco Tecnologico e, in particolare, del Deposito Nazionale e delle strutture tecnologiche di supporto ad esso (Titolo III - Art. 25, comma 3), fa riferimento alla classificazione dei rifiuti radioattivi allora vigente (ex Guida Tecnica n. 26 ENEA-DISP) e, al Titolo I – Art. 2, punto i), articola che “Deposito Nazionale è il deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività … e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato…”. Successivamente, con Decreto Ministeriale 7 agosto 2015 “Classificazione dei rifiuti radioattivi, ai sensi dell’Art. 5 del Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 45” la classificazione nazionale dei rifiuti radioattivi è stata modificata, adeguandola agli standard europei. Pertanto, allo stato attuale, riguardo al Deposito Nazionale di fattispecie, leggasi “smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività (VLLW-Very Low Level Waste e LLW-Low Level Waste) e stoccaggio-immagazzinamento a titolo provvisorio di lunga durata dei rifiuti radioattivi a media e alta attività (ILW-Intermediate Level Waste e HLW-High Level Waste).


Documentazione descrittiva generale   
Relazioni tecniche di progetto   
Disegni e schemi di progetto   
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