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Australia

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In assenza di centrali nucleari, i rifiuti radioattivi provengono soprattutto da trattamenti medici e da attività scientifiche, industriali e minerarie (l’Australia è tra i principali produttori mondiali di uranio). Si tratta di rifiuti a molto bassa e bassa attività, attualmente conservati presso un centinaio di siti sparsi per l’Australia. Questa però non è considerata una strategia idonea a lungo termine.

Nonostante il ridotto quantitativo di rifiuti da gestire, il Governo australiano e gli Stati federali stanno, dunque, studiando potenziali siti idonei per la loro messa in sicurezza, con particolare riferimento a quelli a molto bassa e bassa attività.

In passato erano state individuate tre aree nei Territori Settentrionali per le quali non è stata comunque effettuata la qualificazione. La candidatura di Muckaty Station, nei Territori Settentrionali, dopo essere stata confermata dal Governo australiano nel 2005 è stata congelata dal Governo attualmente in carica, anche per questioni etniche, in seguito alle proteste delle popolazioni aborigene che abitano l’area. Il Governo ha stabilito che possono essere prese in considerazione solo aree proposte dai relativi proprietari, e nel 2012 anche il Parlamento si è espresso in tal senso con l’approvazione del National Radioactive Waste Management Bill.

 

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